
“L’anima libera è rara, ma quando la vedi la riconosci.”
L’intento del Premio Letterario Nazionale Bukowski, che prende spunto proprio dalle parole dello scrittore americano, ha come obiettivo quello di premiare le opere e di valorizzare gli Autori che sanno esprimersi in modo chiaro mettendo a nudo i propri sentimenti e sensazioni. Si precisa che la partecipazione al Premio non richiede assolutamente che i partecipanti emulino lo stile e/o della poetica di Bukowski.
Difficile stabilire in modo univoco quale sia l’originalità della sua opera, spiegare le motivazioni della fama quasi leggendaria di cui gode o il perché molte università gli abbiano dedicato corsi di letteratura americana contemporanea e di scrittura creativa. Fatto sta che il suo fascino ha sedotto anche gli accademici. Di certo, per addentrarsi nell’opera di Bukowski occorre svincolarsi dal pudore e sfidare il comune buon senso. Solo così è possibile lasciarsi alle spalle il frettoloso giudizio di scrittore che scrive solo di alcol e di sesso; è vero che i suoi temi sono questi in prevalenza ma è pur vero che rientrano in una dimensione più ampia. Bukowski trova insopportabile chi scrive in una sorta di codice magari curatissimo sul piano stilistico ma che rischia di essere destinato solo a pochi eletti, qualcosa cioè di molto lontano dalla vita reale e dalla sofferenza di cui essa trabocca. La scrittura deve appropriarsi del reale e dunque in questo senso Bacco e Venere non vanno intesi come divertimento folle quanto piuttosto come testimonianza di un profondo disagio esistenziale.
Obiettivo del premio, quindi, stimolare la produzione di testi che sappiano raccontare la “vita vera” fatta di sofferenza, di sospetti, di compromessi ma anche di gioia, di risate e di amore.
La Segreteria del Premio è affidata all’Associazione Culturale I soliti ignoti.
Il logo del Premio è stato realizzato dall’artista Rik Rawling.